LA VITA IN UN CHICCO
Dalla natura all’architettura, senza produrre rifiuti, ponendo l’uomo al centro di un processo industriale il più possibile sostenibile.
Solamente in Italia è presente la metà della superficie risicola europea. Questo fa del nostro Paese il primo produttore di riso di tutto il continente. La coltivazione è concentrata principalmente nelle regioni Piemonte e Lombardia, nella zona compresa nel triangolo Vercelli-Novara-Pavia. Viene inoltre coltivato in Veneto, in particolare nella zona della bassa Veronese, e in Sardegna, nella valle del Tirso.
In provincia di Vercelli sono coltivati a riso circa 70.000 ettari, di cui circa 15.000 a “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” – la prima e unica DOP risicola riconosciuta in Europa.
Il riso rappresenta il nutrimento principale per oltre la metà della popolazione mondiale. Ciascun ettaro di terreno coltivato produce ogni anno 7 tonnellate di riso (il consumo medio annuo per abitante è di circa 7-10 kg). Il riso è il fulcro intorno al quale ruotano relazioni fra loro interdipendenti come l’agricoltura, la sicurezza del cibo, la nutrizione, l’agrobiodiversità, l’ambiente, la gestione delle acque e del terreno, la cultura, l’economia, la scienza, l’identità sessuale e il lavoro.
Nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, i sistemi produttivi basati su colture risicole e l’insieme delle attività post-raccolto a queste associate forniscono lavoro a quasi 1 miliardo di persone e circa i 4/5 di tutto il riso mondiale provengono dalle attività di piccole aziende agricole di paesi poveri.
Ad ogni produzione agricola primaria è associato un notevole quantitativo di materia secondaria, perlopiù inutilizzata, destinata allo smaltimento nonostante in alcuni casi il valore intrinseco di mercato di questo materiale risulti potenzialmente superiore ai costi di gestione e trattamento dello stesso se considerato come rifiuto o scarto di produzione.